Scrivi un commento
al testo di Daniela Messana
La moda nel silenzio
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
i cerchi hanno impatto alla testa nel caldo e nel freddo e nei contrasti del pensiero
se provo a dire nel sottofondo di un giorno cosa m’aspetto tra pianti appassiti ho nenia a morte di noia.
Voglio indossare un vestito che di me fa trasparire il nudo accettando del vecchio la sua forma.
|
Daniela Messana
- 30/04/2011 16:51:00
[ leggi altri commenti di Daniela Messana » ]
L’intento dei versi qui è di combattere la grande noia che si prova talvolta assecondando depressioni e debolezze, mentre le buone aspettative rimangono condizionate dalla difficile vita. La metafora del vestito vuole dar origine ad una “moda” che stimoli attraverso il silenzio interiore la propria forza, per far trasparire la parte di sé più autentica (il nudo), pur vecchia ma bella nella forma. Grazie comunque a Nando per la sua libera ed apprezzata interpretazione.
|
Nando
- 30/04/2011 13:26:00
[ leggi altri commenti di Nando » ]
Ha il trattegio di un imbuto esistenziale, nel quale è chiuso lorizzonte di senso: "se provo a dire nel sottofondo di un giorno/cosa m’aspetto tra pianti appassiti/ho nenia a morte di noia". Ciò che più mi è difficile leggere, è la strofa finale, dove senbra esserci unidentificazione tra le forme di un vecchio vestito e ciò che è diventato oggi il nostro corpo segno, però, secondo me, di una sconfitta(mi perdoni lAutrice per un commento azzardato!), poiché alla fine luscita dallimbuto si riduce soltanto nella ricerca dellammirazione dello sguardo altrui, in questo caso principalmente maschile, offrendoci pudicamente invelati:: " Voglio indossare un vestito/che di me fa trasparire il nudo/accettando del vecchio la sua forma". Certamente, ricevere complimenti ai nostri "desktop" fa sempre molto piacere, purché, e oggi il rischio è più alto, non diventiamo prigionieri, oggetti-immagine; anche perché la bellezza non è tutta la verità(altrimenti sarei fritto!).
Grazie e scusa per le troppe chiacchiere e per aver condiviso questattimi di vita con i lettori.
|
Loredana Savelli
- 30/04/2011 09:49:00
[ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]
"Voglio indossare un vestito che di me fa trasparire il nudo accettando del vecchio la sua forma." Come dire: "sono libera". Bella poesia.
|
|
|